La critica ha in comune con la Chiesa la strana voglia di creare sempre nuovi dogmi, che mancano logicamente di qualsiasi fondamento. Essa lo fa non tanto per render ancor più stupidi i creduloni, quanto piuttosto per sfogarsi con coloro che hanno oltraggiato il dogma.Arthur Schnitzler
Lettera a Jakob Wassermann, 03.11.1924
~ Pensieri: neuroni che si danno il cinque. ~
Sotto il grigio diluvio democratico moderno, che molte belle cose e rare sommerge miseramente, va anche a poco a poco scomparendo quella special classe di antica nobiltà italica, in cui era tenuta viva di generazione in generazione una certa tradizion familiare d’eletta cultura, d’eleganza e di arte.G. D’Annunzio, Il Piacere
Massimo ha il rimedio: acconciarsi come il vate. Per una rifondazione arcadica.

Leggo la "recensione" a Nymphomaniac della Aspesi e penso: in Italia non abbiamo critici cinematografici ma giornalisti di costume.
Questo paese ha sovvertito il Darwinismo.
La politica italiana e Beautiful condividono lo stesso schema narrativo: infinite permutazioni per dare l’apparenza di cambiamento, costanti corsi e ricorsi per generare l’impressione del tempo che passa, possibilità per chi ha perso svariate puntate di rientrare nella narrazione senza avvertire buchi o salti logici. Forse condividono anche lo stesso pubblico.
I critici cinematografici tutti e i giornalisti politici italiani condividono la necessità di perpetuare il mito del significato; se passasse l’idea che ogni film è un’opera da vedere più che da interpretare e che la politica italiana è da decenni vuota rappresentazione, sarebbero estinti e soprattutto senza stipendio.
Domani lutto nazionale per i trentotto morti nell’incidente automobilistico nei pressi di Avellino. La cronaca è di nuovo foriera di domande di natura teologica. Come si dice in questi casi, riceviamo e volentieri pubblichiamo.
La domanda è abbastanza importante da un punto di vista teologico. Un gruppo di pellegrini, di ritorno dal pellegrinaggio a Petrelcina, finisce giù dal viadotto: questo vuol dire che questa grande protezione, Padre Pio, sempre sia lodato, non gliel’ha data. La protezione di Padre Pio, quindi, quanto tempo vale? Stiam parlando di una protezione a posteriori. Si potrebbe allora ipotizzare, data la dimostrazione nei fatti che la protezione a posteriori, se dura, dura molto poco, sfiorisce prima ancora dello sfiorire di una rosa, che valga invece la protezione a priori, cioè che l’intenzione di recarsi nel luogo di pellegrinaggio e non l’esservisi effettivamente recati protegge il pellegrino? Sono domande.Tony Forti
Darò volentieri il diritto di replica a Padrepio che tra l’altro è un po’ che non si fa sentire.
L’amore ha i tempi del colera.
























